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- Il 17 ottobre 2025, blackout totale del CUP e telecardiologia.
- Servizio 118 in tilt: ostacolata la trasmissione dati clinici.
- Risoluzione: ripristino dei servizi confermato dalla Regione Puglia.
Il 18 ottobre 2025 segna un momento di attenzione verso una grave situazione che ha afflitto il sistema sanitario della Puglia nel giorno immediatamente precedente. L’infrastruttura informatica regionale è stata severamente testata a causa di un tentativo di attacco hacker, generando notevoli disagi tanto per la popolazione quanto per i professionisti del settore sanitario.
L’attacco e le sue conseguenze
La mattina del 17 ottobre 2025 ha visto un clamoroso collasso dei sistemi informatici nell’ambito della sanità pugliese. La piattaforma centrale, Edotto, fulcro dell’attività delle ASL, è divenuta completamente irraggiungibile; tale evento ha comportato la paralisi totale del CUP (Centro Unico di Prenotazione), rendendo così impraticabili anche le attrezzature dedicate alla telecardiologia. Inoltre, questo disguido si è propagato al servizio d’emergenza 118, dove malfunzionamenti hanno ostacolato seriamente la trasmissione immediata dei dati clinici necessari. Il sito istituzionale regionale sanita.puglia.it, fondamentale per i cittadini nella prenotazione delle visite e nella consultazione dei referti medici, ha subito lo stesso destino.
Tale blackout informatico ha colpito l’intero territorio regionale dalla città di Bari a tutte le province limitrofe, creando notevoli disagi sia agli utenti che al personale operante nel settore sanitario. Secondo quanto riportano fonti attendibili, l’origine della problematica pare essere attribuibile a un guasto ai server sotto la gestione della società InnovaPuglia.

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La reazione e il ripristino
In seguito all’emergenza registrata, è stata attivata una rete di firewall di protezione, rendendo impossibile l’accesso ai server interessati. I professionisti del team di InnovaPuglia hanno prontamente intrapreso le azioni necessarie al fine di ristabilire il servizio nel più breve tempo possibile. Poco dopo mezzogiorno del 17 ottobre, la comunicazione ufficiale da parte della Regione Puglia ha confermato la definitiva risoluzione delle problematiche emerse.
Nella nota diramata dalla Regione si è voluto sottolineare che tale disservizio non abbia comportato né perdite né compromesso i dati preesistenti. Durante l’intervallo critico, tutti i servizi fondamentali hanno continuato a funzionare grazie all’adozione di procedure alternative efficienti, assicurando così un’efficace continuità operativa. Attualmente sono in corso analisi tecniche dettagliate per rintracciare le origini dell’anomalia e impedire simili criticità in futuro.
Implicazioni e riflessioni
L’incidente riguardante l’atto ostile nei confronti dei sistemi sanitari pugliesi pone domande rilevanti circa il livello di sicurezza delle strutture digitali, responsabili del supporto a servizi fondamentali. L’aumento della dipendenza dalla tecnologia espone i sistemi nel settore sanitario a potenziali minacce informatiche, capaci non solo di interferire nell’accesso alle prestazioni sanitarie, ma anche nel trattamento dei dati confidenziali relativi ai pazienti.
Tale episodio evidenzia la necessità urgente di allocare risorse adeguate per lo sviluppo di solide misure difensive e implementare procedure protettive sofisticate atte a impedire future aggressioni. È essenziale che vi sia un’unione tra organismi istituzionali, imprese del settore tecnologico e specialisti nella cybersecurity al fine di salvaguardare le infrastrutture vitali e assicurare il mantenimento dell’erogazione continua delle prestazioni sanitarie.
Sicurezza informatica: un imperativo per la sanità digitale
La situazione verificatasi in Puglia sottolinea l’importanza cruciale della sorveglianza digitale, specie all’interno del settore sanitario così vulnerabile. Un’interferenza informatica malevola ha il potere di fermare completamente operazioni cruciali, con conseguenze dirette sulla salute pubblica.
Occorre riconoscere che non si tratta soltanto di questioni tecnologiche; questa problematica possiede anche una dimensione sociale. Ogni individuo coinvolto—operatori sanitari o pazienti—deve sviluppare una consapevolezza adeguata riguardo ai potenziali pericoli ed esercitare pratiche prudenti nel trattamento dei propri dati personali oltre a quelli altrui.
Uno degli strumenti fondamentali nel campo delle tecnologie dedicate alla sicurezza è rappresentato dal firewall. Questo dispositivo funge da difesa tra reti interne – come quelle ospedaliere – e l’ecosistema globale del web (Internet), eseguendo controlli sul flusso dei dati entranti ed uscenti dalla rete stessa. Tale sistema isola le connessioni non sicure, impedendo accessi indesiderati alla rete protetta.
Per affrontare con efficacia le minacce più insidiose emergenti nel panorama della cyber-sicurezza, si raccomanda anche l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI). Questa tecnologia permette infatti il monitoraggio continuo delle infrastrutture digitalizzate identificando tempestivamente eventualità anomale indicative di un possibile attacco hacker. La tecnologia intelligente, sfruttando informazioni accumulatesi nel tempo, ha la capacità di scovare anomalie che potrebbero facilmente passare inosservate a un occhio umano. Questo ci permette di agire con prontezza al fine di evitare possibili danni.
Prendiamo un momento per riflettere: in quale misura siamo realmente consapevoli dei pericoli informatici che ci circondano? Cosa potremmo concretamente fare, nel nostro quotidiano, per salvaguardare non soltanto i nostri dati ma anche quelli degli altri? La questione della sicurezza informatica deve essere vista come una responsabilità condivisa; è solo attraverso un impegno comune che possiamo tutelare le nostre infrastrutture vitali e assicurarci un avvenire digitale sicuro per tutti noi.








